mercoledì 21 aprile 2010

Dopo le leggi ad personam, ora anche il sacramento: Berlusconi e l'imbarazzo della Cei.

Durante i funerali di Raimondo Vianello, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riceve la Comunione. Nulla di strano, se non fosse che il premier è divorziato e risposato civilmente. Il fatto è stato portato in evidenza dal quotidiano il Messaggero e subito sono partite le critiche. "Eppure ai divorziarti risposati - riporta il quotidiano - il sacramento della Comunione è assolutamente negato, come ribadito da papa Wojtyla e da Ratzinger". Imbarazzo alla Cei; in effetti il dibattito circa la possibilità di dare il sacramento anche alle persone divorziate è da tempo al centro di discussioni.
Monsignor Giuseppe Casale, vescovo emerito di Foggia, è dell'idea che la norma vada rivista. "Non tanto - afferma  - per un allargamento lassista ma perché, una volta che una persona anche divorziata ha intrapreso un cammino penitenziale, non ha senso escluderlo dalla vita cristiana". Per quanto riguarda l'accaduto aggiunge: "Il parroco mica poteva cacciare il presidente o chiunque egli fosse. Ma non perché si trattava del premier, semplicemente perché il prete non può fare un gesto discriminatorio che avrebbe creato scandalo. Piuttosto, Berlusconi si doveva astenere dal fare la comunione: con la sua azione non si è comportato da cristiano coerente".
Piccoli, nuovi problemi per la Chiesa che non si trova certo in un momento particolarmente felice.

Nessun commento:

Posta un commento